mercoledì 23 maggio 2018

#Anniversari #Falcone

Cosa sia valso vivere se non per vedere quello in cui credi prendere forma e corpo? Quanto la vita di un uomo vale al cospetto di un ideale? Quanto il ricordo delle fatiche di un uomo nel combattere il male, potrà trascinare ed illuminare le menti delle future generazioni? Nel giorno dell'anniversario della morte di Falcone, dopo la sentenza del tribunale sul processo stato-mafia, queste domande risuonano sorde nella mia mente. Cosa siamo ora? Uomini di questa caratura che silenziosamente hanno combattuto perché spinti dal senso di giustizia che prima di tutto si possiede dentro di se, sembrano non esserci più. Oggi si ama fare tanto rumore ma poca sostanza, tanta celebrazione e poca umiltà. Purtroppo al di là della stele e della giornate di memoria il ricordo ingiallisce nelle menti dei più, che vedono questo come un fatto appartenente alla storia, perciò lontano e slegato dall'oggi pieno invece, secondo loro, di problemi gravi e non riconducibili a quello contro cui lottava Falcone. Questo è quello che fa più male, il sacrificio di un uomo completamente vanificato. 


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